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COPMI (Children Of Parents with a Mental Illness)

Figli di genitori con problemi di salute mentale. Come comprendere, come aiutare.
Una crescente numero di studi scientifici mostra come la presenza di un genitore con una malattia mentale sia uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di psicopatologie nei figli (Reupert et al. 2012b) e come la quota di soggetti influenzati non sia trascurabile essendo il 10-15% dei bambini in questa situazione nel Regno Unito (Royal College of Psychiatrists 2011) e circa il 12% in Canada (Bassani et al. 2009).
Tuttavia, nonostante evidenze mostrino che  interventi mirati a prevenire l’insorgere di tali problematiche nei bambini con genitori affetti da malattia mentale (COPMI – Children Of Parents with a Mental Illness) siano risultati efficaci (Siegenthaler et al. 2012, Solontaus et al., 2006, 2010), molto resta ancora da fare affinché delle valide soluzioni vengano poste in essere nella pratica per contrastare i problemi di questa categoria di bambini; tutto ciò è dimostrato dal fatto che la malattia mentale del genitore e le necessità dei figli vengono gestite in maniera indipendente secondo metodi e filosofie differenti (Cooklin 2010; Foster et al. 2012; Katz & Hetherington 2006).
Riportiamo di seguito alcune delle più interessanti evidenze emerse da uno studio qualitativo implementato a livello transnazionale nell’ambito del progetto “CAMILLE - Empowerment of Children and Adolescents of Mentally Ill Parents through Training of Professionals working with children and adolescents” a cui Synergia ha partecipato in qualità di partner. In questo contesto è stata condotta una ricerca qualitativa per capire a fondo quali siano le conseguenze della malattia mentale del genitore sui figli, quali siano i bisogni di questi ultimi e quali debbano essere i requisiti che i professionisti che si occupano di loro devono soddisfare.
A tal proposito sono stati implementati, fra maggio e luglio 2013, focus group ed interviste in sette Paesi Europei, ossia Inghilterra, Finlandia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia e Scozia, in cui sono stati coinvolti professionisti nel campo della sanità e dell’assistenza sociale, figli e compagni di persone affette da malattia mentale e genitori in cura presso strutture specializzate che hanno avuto esperienza della malattia mentale nel periodo di custodia dei loro figli.
Da questa analisi emerge che le principali dimensioni di problematicità per i COPMI possono essere racchiuse in cinque temi: problemi emozionali, mancanza di attenzione da parte del genitore, ruoli inadeguati, problemi comportamentali e stigma. I genitori affetti da malattie mentali sono in ansia per il loro ruolo e possono inoltre avere difficoltà nel perseguirlo propriamente; in tale contesto emerge dunque la difficoltà dei figli nel trovare un accompagnamento ed un sostegno nella vita quotidiana con conseguente riduzione della frequentazione della scuola e degli amici. Tutto questo porta i COPMI a colmare sempre più lo spazio affettivo lasciato vuoto dai loro genitori invertendo così i ruoli normali che dovrebbero definirsi all’interno della famiglia e facendo così sorgere dei problemi comportamentali come si desume dalle parole di un operatore intervistato che mette in evidenza  come i bambini siano preoccupati di chi prenderà il loro ruolo mentre loro saranno a scuola. Infine la consapevolezza di avere un genitore con una malattia mentale porta i COPMI ad isolarsi scegliendo di non chiedere aiuto all’esterno temendo di non essere compresi e decidendo di non appoggiarsi alla propria rete di relazioni sociali, come dimostra la volontà di non invitare gli amici a casa per vergogna, come testimoniato da un altro operatore.
I bisogni dei figli possono invece essere racchiusi nella necessità di supporto emotivo, di sicurezza e di multidisciplinarietà e collaborazione fra le diverse agenzie per quanto riguarda l’attenzione ed il sostegno. In particolare essi desiderano essere ascoltati dai loro genitori, avere un sostegno nel gestire lo stress e la relazione con questi ultimi ed avere qualcuno che possa farsi carico di almeno parte delle loro responsabilità, o più semplicemente, usando le parole di un operatore intervistato: “il bambino vuole essere un bambino”.
Infine i principali requisiti dei servizi rivolti a questo target sono stati identificati nel fornire informazioni sulla malattia e sui servizi, nel donare supporto professionale e nel coinvolgere la scuola nella somministrazione di assistenza e supporto.
La trasversalità delle conseguenze della malattia mentale dei genitori, dei bisogni dei quali necessitano e dei requisiti richiesti per i servizi che li riguardano consente di adottare un approccio transnazionale alla questione beneficiando delle esperienze positive sviluppatesi nei vari paesi.
A tal proposito si possono citare dei programmi direttamente indirizzati ai bambini ed alle loro famiglie in cui gli operatori professionali sono coinvolti nella erogazione degli interventi quali il Meriden Family Programme sperimentato a Birmingham, il quale adotta un approccio psico-educazionale (Fadden & Heelis, 2011), oppure il programma FAST, il quale si pone l’obiettivo di supplire alla mancanza di abilità di coinvolgimento e comunicazione di genitori con figli minori di undici anni (Kratochwill et al. 2009). Altri programmi, come l’Effective Family Programme in Finlandia, sono invece maggiormente indirizzati agli operatori professionali, i quali sono formati al fine di migliorare le loro abilità e conoscenze per supportare, assistere e rafforzare i bambini che hanno genitori con malattie mentali (Solantaus, 2006).
I problemi che i bambini con genitori affetti da malattia mentale affrontano nella loro vita quotidiana e le difficoltà in cui incorrono gli operatori professionali chiamati a risolverli sono sempre più chiari e sempre più urgenti, tuttavia come si è visto rimane ancora molto da fare affinché si abbia una piena consapevolezza della situazione ed in particolare affinché si riesca efficacemente a gestire queste situazioni.
Tra le azioni prioritarie e di maggiore urgenza vi è però sicuramente la sfida della qualificazione ed empowerment degli operatori dei servizi sociali, sanitari e del comparto educativo che quotidianamente hanno a che fare con bambini figli di genitori con problemi di salute mentale.

Consulta la proposta formativa di Synergia su questo tema.

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