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Lavoro agile nella PA: il Dipartimento della Funzione Pubblica cerca una mediazione

di Valerio Langè
Lo scorso 19 ottobre il Dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato le "Misure per il lavoro agile nella pubblica amministrazione nel periodo emergenziale" (versione integrale del provvedimento disponibile in calce all'articolo).
Il provvedimento interessa tutte le amministrazioni pubbliche ex articolo 1, comma 2, del D.lgs. 165/2001 e fa seguito all'art. 263 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77, il quale in particolare, al terzo periodo del comma 1 prevede che in considerazione dell'evolversi della situazione epidemiologica, con uno o più decreti del Ministro per la pubblica amministrazione, possono essere stabilite modalità organizzative e fissati criteri e principi in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile, anche prevedendo il conseguimento di precisi obiettivi quantitativi e qualitativi.

Obiettivo del provvedimento è individuare modalità organizzative e criteri omogenei per tutte le amministrazioni al fine di assicurare l'applicazione del lavoro agile. Di fatto, il decreto cerca una mediazione tra il lavoro da remoto “totale” e il completo rientro in ufficio, pur confermando una forte indicazione a favore del lavoro agile, del quale viene chiesta la maggiore estensione possibile.
Innanzitutto, il decreto afferma come il lavoro agile nella pubblica amministrazione sia una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa, mitigando quindi quanto prevedeva il decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, che individuava il lavoro agile come unica modalità ordinaria di lavoro della pubblica amministrazione. Tale mitigazione è confermata dal terzo comma, il quale prevede che di regola [...] il lavoratore agile alterna giornate lavorate in presenza e giornate lavorate da remoto.

Il decreto chiede ai dirigenti di organizzare il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile almeno al 50% del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, anche adottando soluzioni organizzative adeguate e favorendo la rotazione del personale, così da assicurare, nell'arco temporale settimanale o plurisettimanale, un'equilibrata alternanza nello svolgimento dell’attività in modalità agile e di quella in presenza. Questo, tenendo conto delle disponibilità manifestate dai dipendenti e consentendo la fruizione del lavoro agile secondo criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare di questi (presenza di figli minori di quattordici anni, distanza, tempi e modalità di percorrenza del tragitto casa-lavoro).

In secondo luogo, prendendo atto del forte utilizzo di dispositivi personali, chiede alle Amministrazioni di adoperarsi affinché siano messi a disposizione dei lavoratori i dispositivi informatici e digitali necessari, sia allo scopo di promuovere l'accesso multicanale dell'utenza, cioè l'accesso dell'utenza in presenza o attraverso l'utilizzo di ogni mezzo informatico, telefonico o tecnologico, sia per favorire l’organizzazione e lo svolgimento delle riunioni in modalità a distanza.

Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro agile, consente la definizione di fasce di contattabilità, individuate dal dirigente a fronte di puntuali esigenze organizzative e conferma le procedure semplificate che non richiedono la sottoscrizione degli accordi individuali. Per quanto riguarda il monitoraggio delle prestazioni, ne conferma la necessità sia da un punto di vista qualitativo, sia da un punto di vista quantitativo e secondo periodicità che tengano conto sia della natura delle attività svolte, sia di eventuali osservazioni provenienti dall'utenza e dal mondo produttivo.

Si è detto come il decreto affermi che lavoro agile non è più l’unica modalità ordinaria di lavoro nella Pubblica Amministrazione: infatti, viene chiesto di individuare fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita.

(Immagine Creative Commons: Pixabay - pixabay.com)
 
 

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