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BIC- Bullying in Institutional Care

Annualità: 2016, 2017
Linea di finanziamento: Rights, Equality and Citizenship
Capofila: Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini
Partner: University of Florence (IT), Comune di San Giuliano Milanese (IT), Association Samuel Vincent (FR), EADAP (GR), GDSACP Bucharest 1 (RO), BIHR - Bulgarian Institute for Human Relations (BG), Università Babes Bolyai (RO), Katholische Hochschule Nordrhein-Westfalen (DE)

Descrizione e Obiettivi

Ricerche precedenti dimostrano che i sistemi di protezione dell'infanzia sono dominati da processi coercitivi, che producono un elevato rischio per i bambini e gli adolescenti di sperimentare elevati livelli di violenza tra pari. Lo European Network of Ombudspersons for Children (ENOC 2011), in uno studio su 39 stati membri, riferisce che in molte comunità per minori, nonostante l’esplicito divieto di ogni forma di punizione violenta, "una certa quantità di la violenza può essere ritenuta necessaria al fine di mantenere disciplina e sicurezza per il personale e i minori”. La separazione dal gruppo o l’isolamento di un minore sono misure disciplinari ancora consentite in molti paesi. Essere coinvolti in forme di bullismo porta a problemi psicologici in adolescenza e in età adulta (per esempio la depressione per la vittima, comportamenti antisociali e abuso di sostanze per il bullo), al di là di preesistenti sintomi e fattori di rischio genetici, familiari o sociali per questi disturbi (vedere Ttofi et al., 2011). Il progetto si propone di attuare un programma specifico (BIC) per prevenire e combattere il bullismo in servizi di accoglienza residenziale per minori, per migliorare le relazioni tra pari, rendere questi contesti più sicuri per i minori e per ridurre il bullismo esistente. L'obiettivo generale è quello di contribuire a prevenire e combattere il bullismo nelle comunità attraverso l'empowerment dei bambini e incoraggiando una maggiore collaborazione tra coetanei in 5 Paesi (IT, BG, RO, GR, FR). BIC, sulla base di una ricerca preliminare sul campo e sulle buone pratiche esistenti, sarà fondata su tre pilastri:
  • 1. La standardizzazione e l'alta personalizzazione del servizio offerto: definizione di una metodologia valida per una facile personalizzazione del programma BIC anti-bullismo per tutti i tipi di contesti di accoglienza per minori.
  • 2. Vivere un ambiente non violento da parte del personale di assistenza: miglioramento delle competenze e più profonda comprensione dei vantaggi di un approccio non coercitivo nella gestione di situazioni di bullismo.
  • 3. Empowerment dei bambini con l'intenzione di migliorare l'auto-mutuo aiuto nella interazione con i coetanei.

Attività

La ricerca preliminare sarà volta ad acquisire una profonda conoscenza del fenomeno attraverso l'analisi della letteratura, una ricerca sul campo (interviste e focus group), la raccolta di storie di vita dei care leavers ed una analisi delle buone pratiche, in particolare: metodi Kiva (Finlandia) e No trap! (Italia). La seconda fase di progetto è focalizzata sull’adattamento di questi metodi per la formazione dei professionisti e la conduzione di laboratori creativi per i bambini. Dopo una validazione ad opera di esperti, il programma sarà implementato e valutato nei diversi paesi. Un esperto per paese parteciperà al Master Kiva in Finlandia. Cinque squadre (5 persone per paese) diventeranno formatori del personale che si occupa dei bambini (30 insegnanti, 15 funzionari, 45 professionisti che operano nelle comunità di ciascun paese). BIC sarà implementato nelle strutture selezionate e i formatori locali supervisioneranno i laboratori creativi con i bambini. Una supervisione internazionale sarà garantita dal partner scientifico (Università di Firenze). La valutazione di impatto e l'analisi dei risultati saranno invece finalizzati al perfezionamento del programma e sarà fatta da un valutatore esterno specializzato. La diffusione dei prodotti sarà garantita da mezzi di comunicazione sociale, mentre sarà redatta ed attuata una campagna partecipata mirata ai sistemi di protezione dell'infanzia e alle scuole, grazie a seminari peer to peer. Associazioni internazionali di care leavers sperimenteranno il metodo al fine di diffonderlo ulteriormente nel loro paese. Saranno programmati incontri one to one promozionali a Bruxelles con i principali stakeholders. I beneficiari del progetto sono 600 bambini, sensibilizzati utilizzando metodi partecipativi e supportandone le capacità di prevenire e contrastare il bullismo. 475 professionisti saranno formati e 2000 studenti saranno sensibilizzati attraverso seminari peer to peer nelle scuole e la campagna di sensibilizzazione. 10 associazioni di care leavers europei saranno coinvolte e altrettanti policy makers internazionali informati.

Risultati e Prodotti

Il programma BIC verrà sviluppato e diffuso in tutta Europa, sensibilizzando tutti gli attori chiave. Il bullismo nelle strutture residenziali sarà ridotto del 40%, il personale sarà rafforzato nell’affrontare il bullismo, le procedure per contrastarlo saranno messe in atto nelle istituzioni. Sarà prodotto un rapporto sul bullismo in struttura, insieme a 3 incontri transnazionali, 200 interviste e focus group, 16 sessioni di formazione, 2 Manuali per i professionisti , un toolkit per i bambini e gli adolescenti, 50 workshop.

Persona di riferimento: Rebecca Zanuso

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