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Synergia Magazine

L’attuazione locale delle misure per il “Dopo di noi”

Gli immediati adempimenti per gli Ambiti Territoriali connessi al recente Piano Operativo Regionale
Con la DGR 6674 del 7 giugno 2017, la Regione Lombardia ha approvato e pubblicato il Programma Operativo Regionale “Dopo di Noi”, a seguito dell’approvazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del Piano Attuativo Regionale  del DM 23 novembre 2016  (che rende operativa la c.d. Legge sul “Dopo di Noi” n. 112/2016). La palla passa ora agli Ambiti Territoriali, identificati dalla Regione come i soggetti attuatori degli interventi previsti, i quali dovranno dapprima provvedere alla predisposizione delle Linee operative per l’attuazione a livello locale del Programma, che dovranno essere condivise con gli stakeholder territoriali e, di fatto, approvate dalla competente Agenzia di Tutela della Salute in sede di Cabina di Regia. Successivamente (ma presumibilmente a stretto giro, considerando la tempistica auspicata dalla Regione e la concomitanza del periodo estivo) dovranno pubblicare un avviso pubblico per la richiesta di accesso ai sostegni previsti con scadenza 31 ottobre 2017 (pur essendo possibile, con le risorse residue, procedere a un secondo avviso con scadenza 31 marzo 2018).
A fronte dell’opportunità di un significativo volume aggiuntivo di risorse per l’area della disabilità (15 milioni di Euro con riferimento ai fondi 2016), si tratta di un task di notevole spessore per gli Ambiti Territoriali in questa fase preliminare, tenuto conto che il Programma Operativo Regionale è caratterizzato da una ricca e particolareggiata disciplina rispetto alle diversificate tipologie di intervento e ai sostegni previsti, ai destinatari dei vari interventi e alle priorità di accesso per particolari cluster di persone disabili, nonché alle procedure di presentazione delle domande (che potranno anche pervenire da varie tipologie di Enti e Associazioni), di valutazione del bisogno e di progettazione individuale dell’intervento, alle caratteristiche specifiche delle singole misure e alle complesse e connesse situazioni di compatibilità, incompatibilità e integrazione con altre misure già esistenti. Tutti questi elementi dovranno essere affrontati dagli Ambiti nelle Linee operative per l’attuazione a livello locale. La particolare puntualità descrittiva del Programma Operativo Regionale rispetto ai c.d. “interventi gestionali” (accompagnamento all’autonomia, supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative comunitarie, ricoveri emergenziali) è frutto di una accurata analisi della situazione attuale relativamente all’offerta di servizi per le persone con disabilità e alla domanda espressa dalle persone accolte nei servizi stessi. L’analisi è stata condotta tramite il supporto del Sistema Informativo Sociale Regionale, grazie all’alimentazione di dati derivante principalmente dai flussi informativi di rendiconto forniti dagli stessi Ambiti Territoriali e ha consentito infatti la formulazione di precise previsioni rispetto ai volumi di intervento attesi. Considerato il forte accento posto sulle risorse, economiche ma non solo, che il Programma pone rispetto alla metodologia di definizione del progetto individuale (c.d. “budget di progetto”), è fondamentale che anche gli Ambiti territoriali, nella predisposizione delle Linee operative, utilizzino i dati a loro disposizione per una analoga analisi volta alla stima del volume di interventi prevedibili.
Meno dettagliata appare invece la definizione dei c.d. “interventi infrastrutturali” (ristrutturazione abitazione, sostegno canone di locazione o spese condominiali), sui quali si aprono spazi di lavoro e di ideazione per Ambiti da realizzarsi con il contributo degli stakeholder locali nella forma, auspicata dal Programma Regionale, della coprogettazione.
Il ruolo degli Ambiti territoriali non si esaurisce alla fase preliminare, ma continua nella fase successiva: gli operatori degli Ambiti (o Comuni associati) saranno chiamati infatti a partecipare, in base a protocolli di lavoro con la ASST definiti nella Cabina di Regia costituita presso l’ATS, alle equipe multiprofessionali per la valutazione multidimensionale del bisogno e la definizione del progetto di intervento. Su questi punti, Regione Lombardia consolida il ricorso all’approccio del modello bio-psico-sociale dell’ICF, nonché alle scale ADL e IADL: è pertanto particolarmente importante che gli operatori di Ambiti e Comuni che partecipino a tali equipe siano in possesso delle competenze necessarie all’implementazione di questi tre strumenti.
Infine, un ulteriore elemento di significativo impatto sugli Ambiti territoriali, che rischia di essere trascurato e che il Programma Operativo opportunamente menziona insieme agli obblighi di rendiconto verso la Regione stessa, riguarda gli adempimenti che conseguono rispetto all’alimentazione del Casellario dell’Assistenza INPS previsti dalla legislazione nazionale ed esplicitati dal soprarichiamato decreto ministeriale. In particolare, data la natura degli interventi, gli Ambiti territoriali saranno chiamati alla trasmissione dei dati individuali di ciascun beneficiario per il c.d. modulo SINA sulla Banca Dati delle Valutazioni Multidimensionali.
Per rispondere al meglio e tempestivamente alle opportunità e alle sfide poste dalla misura sul Dopo di Noi, grazie all’esperienza maturata sui temi della valutazione multidimensionale della persona fragile e su analoghe misure, Synergia è in grado di offrire agli Ambiti territoriali lombardi specifici interventi di formazione e servizi di consulenza finalizzati all’attuazione locale del Programma Operativo Regionale (cliccare qui per consultare le nostre proposte).

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