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Synergia Magazine

I primi risultati del progetto SINA - Sistema Informativo sui Servizi Sociali per le Non Autosufficienze

Materiali del Convegno di Genova del 19 Ottobre 2009
Mutamento Sociale n.24 - Novembre 2009

Il 19 Ottobre 2009 a Genova, nell'ambito di un incontro di studio promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dalla Regione Liguria e dall'ARS Liguria, in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Medicina, sono stati presentati i risultati dell'Indagine Pilota su Comuni e Associazioni Intercomunali per l'avvio del Sistema Informativo sui servizi sociali per le Non Autosufficienze (SINA), di cui Synergia ha curato la fase di campo e l'analisi, su incarico dell'ARS Liguria, capofila per la Regione del progetto SINA promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

L’indagine è stata realizzata nelle 12 Regioni/Province Autonome coinvolte nel progetto SINA (Liguria, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Molise, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia e Provincia Autonoma di Bolzano), per un campione complessivo di 113 Enti tra Comuni e Associazioni intercomunali.
L’indagine ha raggiunto una copertura di 107 casi per un totale di 732 Comuni e un bacino di popolazione di più di 8 milioni di abitanti. Ai 113 Enti è stata somministrata nei mesi di Luglio e Agosto 2009, tramite intervista face to face e/o auto-compilazione assistita, una scheda di rilevazione definita preventivamente, così come il piano di campionamento, in sede di Tavolo tecnico interregionale.

In particolare, i questionari/intervista hanno preso in considerazione i seguenti aspetti:
1. spesa socio-assistenziale regionale e comunale;
2. esistenza dei punti  unici di accesso;
3. presa in carico della persona non autosufficiente;
4. domiciliarità (integrata sociosanitaria);
5. prestazioni residenziali e semi-residenziali (integrate sociosanitarie);
6. trasferimenti economici collegati anche all’acquisto di servizi;
7. regole di compartecipazione al costo delle prestazioni;
8. spesa sostenuta dalle famiglie.

Gli atti del Convegno sono disponibili sul sito di ARS Liguria. Nel seguito si riportano, in ogni caso, alcuni dei risultati presentati durante l'incontro e le presentazioni degli interventi della dott.ssa Anna Banchero (I primi dati del progetto SINA) e dei dott. Luigi Mauri e Emilio Gregori di Synergia (I servizi locali per la non autosufficienza. Un approfondimento sui dati dell'indagine pilota SINA).

I dati del campione si riferiscono ad un volume complessivo di spesa pari nel 2008 a €529.439.943. La serie storica della spesa sostenuta dagli Enti per la non autosufficienza mostra un aumento della spesa dal 2006 al 2008 pari al 17,5%. La composizione delle risorse vede una diminuzione nel triennio del peso relativo delle risorse proprie degli Enti con un corrispettivo aumento del peso delle risorse regionali. I maggiori volumi di spesa si riferiscono al pagamento delle rette per prestazioni semiresidenziali, che assorbono il 34,2% del totale delle risorse spese, all’erogazione di assegni economici per il sostegno alla domiciliarità (17,1%) e all’assistenza domiciliare socio-assistenziale (13,6%). 

Nell’accesso ai servizi dedicati ai non autosufficienti (NA) giocano contemporaneamente un ruolo predominante il servizio di segretariato professionale e il servizio sociale professionale; entrambe le modalità di accesso sono state segnalate infatti in circa i due terzi delle risposte.

Per ciò che concerne invece la valutazione e l’assessment dei soggetti NA, in più della metà dei casi (63,6%) vengono adoperati strumenti di tipo multidimensionale. Indipendentemente dal tipo di strumento adoperato, emerge che in circa tre quarti degli Enti la condizione dei NA viene monitorata non solo all’ammissione del servizio ma anche durante la permanenza nello stesso e in circa l’80% dei casi la valutazione avviene da parte di Unità di valutazione composte da professionisti sia del Comune sia dell’ASL di competenza.
Osservando l’organizzazione del sistema sociosanitario territoriale, prevale una situazione di coincidenza tra Distretto sanitario e Ambito-Zona Sociale e nella quasi totalità dei casi l’Unità di Valutazione Multidisciplinare risulta funzionante ed in raccordo con il Comune/Associazione intercomunale. Il Punto Unico di Accesso o altra modalità unificata integrata esiste in poco meno della metà dei casi ma, considerando anche gli Enti in cui il PUA è in fase di attivazione, emerge come in più di 8 casi su 10 è prevista la presenza di tale modalità di accesso integrata.

Sono state inoltre rilevate le azioni promosse negli ultimi tre anni dai Comuni/Associazioni intercomunali per favorire la qualità assistenziale.  Le azioni maggiormente citate risultano essere le agevolazioni fiscali e le erogazioni di voucher e di assegni di cura (48,6%), gli accordi con il terzo settore per la disponibilità di personale di assistenza (30,8%) e progetti di tutoring al personale di assistenza alla persona NA (25,2%).

Infine, sono state analizzate le tariffe e le modalità in cui avviene la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti e/o delle loro famiglie. Per tutte le tipologie di servizio, le tariffe fissate dagli Enti si riferiscono prevalentemente alla sola componente sociale/alberghiera. Solo per i contributi alle rette per centri diurni e per prestazioni residenziali, la tariffa comprende, in oltre il 40% dei casi, anche la componente sanitaria. Per quanto concerne il calcolo del reddito dell’utente ai fini della tariffazione, nel 90% dei casi la valutazione del reddito del NA e/o del suo nucleo familiare avviene tramite l’ISEE, al quale in più del 66% dei casi vengono aggiunti dei criteri propri stabiliti dal Comune/Associazione Intercomunale. Ad esclusione della compartecipazione al pagamento della retta dei servizi residenziali o semiresidenziali, nella maggior parte dei casi il calcolo avviene in relazione al reddito dell’intero nucleo familiare residente con il non autosufficiente e non al reddito del solo soggetto NA.

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