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L'ingresso dell'anziano in RSA: qualità dell'accoglienza e criticità dell'inserimento

di Emilio Gregori e Giovanni Viganò
Mutamento Sociale n.8 - 2005

L’accoglienza è senza ombra di dubbio il momento più critico dell’inserimento dell’anziano in casa di riposo
. Messo in conto il fatto che la transizione casa-RSA sia indiscutibilmente un evento fortemente traumatico per una persona fragile come un anziano, esso rischia, se non gestito correttamente, di impattare negativamente sulla sfera psico-motivazionale dell’individuo in maniera sovradimensionata rispetto al suo reale peso.

L’accoglienza dell’anziano in RSA è un processo complesso di inserimento e integrazione dell’ospite dove l’individuo prende coscienza del cambiamento radicale che sta avvenendo nella sua quotidianità sia dal punto di vista pratico-organizzativo, sia dal punto di vista psicologico-relazionale. Esso è inoltre un processo di conoscenza reciproca in cui da un lato l’anziano prende visione del nuovo ambiente in cui viene inserito: strutture, persone, regole scritte e regole non scritte, dall’altro l’RSA deve conoscere il nuovo soggetto sotto una molteplicità di punti di vista: carattere, abitudini, gusti, legami familiari e sociali. Le risorse interne dell’RSA devono essere tutte finalizzate al mantenimento e recupero dell’anziano nella sua interezza, preservando e, se possibile, ripristinando le condizioni funzionali, cognitive e relazionali eventualmente compromesse.

Da questo punto di vista molte indicazioni operative possono essere tratte anche dalla norma UNI 10881 (del Maggio 2000), che declina nel contesto dei servizi residenziali per anziani le buone prassi gestionali della normativa classica di gestione per la qualità (UNI EN ISO 9001:2000), ponendo l’accento sull’analisi delle caratteristiche dell’individuo, sulla costruzione di processi di presa in carico e di progettazione personalizzati, sul controllo dell’outcome assistenziale e sul monitoraggio e  sviluppo costante delle dinamiche relazioni tra operatori e utenti. In particolare tale norma si sofferma sul processo di ammissione e inserimento dell’anziano nella struttura.

L’anziano ricoverato è infatti una persona fragile, che troppo spesso rischia di subire passivamente il momento dell’ingresso in struttura e di non essere quindi in grado di mettere in atto strategie di autoprotezione e fronteggiamento dei traumi esterni. Se si parte perciò da questo assunto diventa automatico, scontato constatare che modalità, tempistiche e qualità dell’accoglienza possono influenzare enormemente l’aspettativa di vita dell’ospite, non tanto da un punto di vista funzionale, quanto piuttosto sotto l’aspetto psico-motivazionale. Se si vuole allora cercare quanto più possibile di lenire gli influssi traumatici che gravano sulle spalle del soggetto in procinto di entrare in struttura, si deve compiere un attento processo analitico di valutazione delle criticità associate ai diversi momenti dell’accoglienza, al fine di stabilire idonee procedure adeguatamente documentate (secondo i criteri di completezza, rintracciabilità e disponibilità), che da questo punto di vista guidino al meglio l’organizzazione nel processo di accoglienza dell’anziano.

Individuare quel particolare arco di tempo critico in cui è massimizzato l’accumulo di pressione che grava sull’anziano costituisce il primo passo da compiere. Identificati quindi gli estremi temporali entro cui concentrare gli sforzi, può essere poi utile scorporare il periodo in questione in sottoperiodi omogenei. Possono così essere individuate quattro differenti fasi di accoglienza, cronologicamente e logicamente susseguenti l’una con l’altra: la pre-accoglienza, l’ingresso, l’osservazione e la presa in carico.

La prima, la "pre-accoglienza", è soprattutto una fase informativa da parte dell’RSA e valutativa da parte delle famiglie, alle quali deve essere lasciato un congruo lasso di tempo per formare impressioni e valutazioni in merito alle possibili offerte residenziali presenti sul territorio. Lascelta è un momento critico per la famiglia dell’anziano che ha l’incombenza di decidere il luogo in cui il genitore trascorrerà gli ultimi anni della sua esistenza. Proprio per questo motivo la famiglia non deve sentirsi abbandonata e sovra-responsabilizzata, ma deve essere accompagnata nella scelta e fornita delle informazioni basilari sulle strutture, utilizzando strumenti informativi come brochure o giornate di incontro in RSA. Il momento dell’"ingresso" è poi quello in cui l’ospite forma le sue impressioni (positive o negative che siano) sul luogo in cui viene inserito; più che l’efficienza e l’abilità del servizio, i fattori determinanti per la formazione di un positivo imprinting emotivo risultano invece essere l’umanità e il calore dell’accoglienza. Una volta terminati i primi giorni della fase di ingresso, l’attenzione può essere riversata sugli aspetti prettamente clinici, ovvero sull'"osservazione" dell'ospite: monitoraggio delle condizioni di psico-fisiche, e sul profilo relazionale dell’ospite, conoscendo più a fondo le sue abitudini, i suoi gusti.

Per garantire la massima qualità della "presa in carico" è dunque di fondamentale importanza che le professionalità coinvolte si integrino tra di loro, si coordinino e interagiscano. Un buon modo per far sì che ciò avvenga può essere quello di pianificare riunioni d’equipe finalizzate alla stesura di un piano di assistenza individualizzato dell’ospite, che sia in grado di descrivere il profilo dell’anziano da più punti di vista: anagrafico, funzionale, cognitivo, emotivo. La mission del piano è quella di prevedere una serie di obiettivi specifici da raggiungere nel medio e nel lungo termine e di stilare un set di mezzi potenziali per conseguirli fattivamente. Parallelamente occorrerà determinare idonei strumenti di valutazione delle condizioni cognitive e funzionali dell’anziano, nonché sviluppare un sistema di controllo costante del processo di erogazione e di monitoraggio delle non conformità alle procedure stabilite.

Se si considerano tutti gli aspetti appena esposti, l’accoglienza risulta quindi essere un processo complicato e impegnativo per chi si occupa della presa in carico, tanto più se si pensa che l’implementazione di determinate misure d’accoglienza va il più delle volte a scontrarsi con vincoli di bilancio sempre più stringenti, nonché con lungaggini burocratiche da decenni cristallizzate nella macchina dei servizi alla persona la cui rimozione o parziale modifica risulta spesso essere assai problematica e possibile solo con una forte presa di responsabilità da parte della Direzione della struttura residenziale.

Da ultimo, occorre considerare il fatto che, come ribadito dalla stessa norma UNI 10881, la garanzia della qualità dell’accoglienza in RSA non può prescindere da un adeguato impianto di sistema informativo. Basta infatti pensare che il primo contatto dell’ospite non è con la struttura che lo accoglie ma è mediato dagli Uffici dei Servizi Sociali Comunali e dal Servizio di gestione delle liste d’attesa. Queste liste d’attesa sono elenchi dinamici, nel senso che vengono periodicamente riviste ed aggiornate, il che si traduce in una costante incertezza delle RSA circa il profilo degli utenti che stanno per entrare. Tali asimmetrie non consentono di programmare misure di accoglienza efficaci e di qualità, così che insorgono due tipi di problemi: la difficoltà di attuare visite domiciliari pre-ingresso da un lato e l’inefficienza nel reperimento della documentazione dell’utente dall’altro. Un ripensamento della gestione delle liste d’attesa è perciò ad esempio un primo passo necessario per il miglioramento della fase di ingresso in RSA, al fine di poter predisporre un miglior coordinamento delle attività informative tra ospite e struttura nel momento cruciale della presa in carico dell’anziano.

(Per conoscere gli aggiornamenti sulla nuova normativa UNI 10881:2013 cliccate qui. Se siete interessati a conoscere il portafoglio di competenze che Synergia mette a disposizione sul tema della nuova norma UNI 10881:2013 e del miglioramento della qualità nel sistema delle strutture residenziali per anziani italiane cliccate qui).


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