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I Servizi di food delivery: rischio o opportunità per la povertà alimentare delle giovani generazioni?

di Alessandro Sala, Federico Tacconi, Daniele Martani, Gabriele Stillio. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica degli studenti dell'Università di Pavia"
L’avvento del web e dei sistemi informatici ha reso il mercato dell’alimentazione tra i più dinamici. Una delle più evidenti espressioni di innovazione all’interno di questo vastissimo mercato è quello dell’online food delivery, processo attraverso il quale il cliente riesce ad ordinare cibo da asporto da un ristorante mediante l’utilizzo di una specifica piattaforma digitale. Il ristorante deve essere presente all’interno di una specifica area geografica, in quanto le consegne vengono effettuate esclusivamente nelle aree limitrofe. Questo segmento di mercato inizia il suo sviluppo nel 2011 con l’avvento di JustEat, senza avere particolari espansioni fino al 2015, momento in cui si affacciano sul mercato diversi player, che portano ad un a crescita annuale in doppia cifra sia dal punto di vista degli utilizzatori, sia da quello del fatturato. La nostra analisi si è basata su un campione di consumatori, millenials pavesi. I dati ottenuti sono stati utilizzati per confrontare il mercato della città di Pavia con i dati relativi ai 20 principali mercati italiani, decisamente più avanti rispetto alle altre piccole realtà cittadine.

Un aspetto rilevante sta nella frammentazione del mercato, sia dal punto di vista della fornitura dove a multinazionali si affiancano startup che operano localmente, sia dalle preferenze e le abitudini del singolo utilizzatore. Le principali differenze si notano tra generi. Gli uomini presenti nel campione utilizzano maggiormente i servizi rispetto alle donne, dato in controtendenza rispetto a quello nazionale. Cambiano anche le preferenze dei cibi: la pizza si conferma gettonatissima e apprezzata da chiunque, gli uomini prediligono il fast food, le donne il sushi. Particolarmente interessante è il risultato ottenuto riguardo l’“healthy food”, cibi che prestano particolare attenzione alla salute sia nella scelta delle materie prime che nella preparazione e nella cottura dei pasti, che risultano tra i più ordinati in Italia ma che nel territorio pavese ricoprono un ruolo estremamente marginale.

Una seconda marcata distinzione tra gli utenti è quella relativa all’attenzione alla qualità o al prezzo. Gli individui di sesso femminile in fase di ordine fanno molta attenzione alla qualità di ciò che ordinano a costo di spendere di più, gli uomini preferiscono risparmiare facendo meno attenzione alla qualità dei cibi. Analogo discorso può essere fatto dividendo il campione in fasce d’età: i più giovani (16-23) hanno un’alta attenzione al prezzo, gli utilizzatori tra i 24 e i 35 anni sono disposti a spendere di più, oltre ad utilizzare con maggiore frequenza il servizio: nella fascia di età oltre i 24 anni gli ordini vengono evasi con maggiore frequenza.

Sempre per quanto concerne la frequenza di utilizzo, a livello nazionale i consumatori abituali sono il 20,1% che a livello campionario balzano fino al 61,7%. I millenials del campione ad utilizzare il servizio sono solo il 34% (60% a livello nazionale) ma coloro che ne fanno uso sono estremamente fidelizzati e almeno una volta a settimana scelgono il pasto da smartphone.

Dalla nostra indagine ma anche dai dati reperiti che fanno riferimento all’intero mercato è emersa una più bassa attitudine ad utilizzare il servizio da parte dei lavoratori. Nel cercare di fornire una spiegazione a tale fenomeno si è notato un indice di apprezzamento al servizio inferiore tra gli occupati.

Tra i principali motivi che spingono gli utenti ad affidarsi ai moderni servizi di food delivery troviamo la grande comodità di casa e soprattutto la scarsa voglia di cucinare, aspetto particolarmente critico dal punto di vista della cultura alimentare, ma anche l’attenzione alla qualità del cibo, da ristorante.

Tra gli utenti è emersa una forte consapevolezza delle problematiche che caratterizzano il settore: ben il 40% degli intervistati ritiene che un importante aspetto da migliorare sia proprio la tutela dei riders, a cui non sono riconosciute malattie, ferie e privi di ogni copertura assicurativa. Un secondo aspetto d’attualità e particolarmente importante per gli utenti è quello relativo alla riduzione dell’impatto ambientale (30%), sono ancora molte le consegne effettuate con mezzi a combustione. Essenziale è anche una maggiore sicurezza, igiene ed integrità nel trasporto delle pietanze. Non è ritenuto fondamentale invece l’utilizzo di prodotti tipici della zona, idea invece molto diffuso nei principali mercati nazionali.

Molti intervistati ci hanno dichiarato tuttavia di non utilizzare il servizio. La principale motivazione sta nella scarsa copertura; nonché, per molti, in una scarsa scelta che non è sufficiente a rendere appetibile il servizio.

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