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I beneficiari dell’RdC: cosa succede a livello regionale?

Di Cristina Rubis
In questo breve articolo ci vogliamo concentrare sull’approfondimento che ANPAL ha steso per quanto concerne il reddito di cittadinanza. Lo scritto è intitolato “Focus 75” e riguarda i beneficiari del reddito di cittadinanza che sono tenuti a seguire il percorso del patto per il lavoro. In particolare, vengono riportati alcuni dati relativi al lavoro svolto dai servizi, per comprendere come appunto sono stati presi in carico i beneficiari del reddito di cittadinanza dai centri per l'impiego, esibendo una serie di statistiche sui beneficiari e sulle modalità di presa in carico.
Il testo che segue, dunque, vuole mettere in luce il quadro specifico, regione per regione, in modo da analizzare tutto il panorama italiano ed esaminare le eventuali differenze e peculiarità.
Nel Focus 75 sono presenti una serie di indicatori che riguardano proprio il processo di presa in carico, con i relativi dati, i quali sono suddivisi sia per regione che sul territorio nazionale. 
Nella tabella 1 dell'allegato al Focus 75 viene riportata una serie di dati sui beneficiari del reddito di cittadinanza. Questi dati sono stati inviati direttamente ai centri per l’impiego dal sistema informativo del reddito; quindi, per semplificare, la tabella riporta i beneficiari che sono in un periodo di disoccupazione da meno di due anni.

Partiamo subito col dire che la percentuale di persone prese in carico varia sensibilmente a seconda delle regioni. Possiamo citare la regione del Friuli-Venezia Giulia, con il suo 61,5% di persone prese in carico, al netto degli esclusi e delle rinunce, arrivando a percentuali ancora più basse se guardiamo l’Emilia-Romagna, col 57,6%, e la Valle d'Aosta, col 52,8%. Per quanto riguarda tutto il Nord-Ovest, abbiamo, complessivamente, il 96,8% di persone prese in carico, con la Lombardia al vertice per il suo 100% delle persone prese in carico; mentre al Nord-Est abbiamo il 63,9% di persone prese in carico. Qui, l’apri pista risulta essere Bolzano, con il suo 76,0% .
 
Le percentuali più basse si registrano tra le isole, con l’82,6% di persone prese in carico. Segue il Sud, con l’83,5%.
 
Volgendo lo sguardo alla sezione “Esonerati dagli obblighi”, quindi chi non è tenuto alla dichiarazione di immediata disponibilità, vediamo delle differenze abbastanza importanti a livello regionale. Infatti, è presente un aumento della percentuale al 10,2% per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, al 10,7% nella provincia autonoma di Bolzano, dell’11,8% in Umbria e del 12,3% per quel che riguarda la Puglia.
In sintesi, i numeri generali per macroregione risultano:
Nord-Ovest 0,8%
Nord-Est 8,7%
Centro 3,7%
Sud 5,7%
Isole 5,3%
 
Andando avanti vediamo che la seconda componente della percentuale di potenziali presi in carico è generata dalle situazioni che fanno riferimento a rinunce, abbandono della misura da parte del beneficiario o a situazioni di esclusione da parte dell'erogatore INPS (in quanto, nel frattempo, si sono verificati i requisiti e si è scoperto che il soggetto, nonostante quanto dichiarato, non rientra nei requisiti per poter accedere al RdC). In Abruzzo e in Puglia le percentuali sono sensibilmente più elevate rispetto ad altre regioni, rispettivamente con il 23,4% e il 23,8%; arrivando fino al dato della provincia autonoma di Trento, con il 26,9%, e il Friuli-Venezia Giulia, con il 29,6%.
Nuovamente, i numeri generali sull’argomento per macroregione risultano essere:
Nord-Ovest 2,2%
Nord-Est 21,8%
Centro 7,4%
Sud 10,4%
Isole 10,6%
 
In ultimo luogo, andiamo ad analizzare il numero di beneficiari inviati al centro per l'impiego e che da esso sono stati dirottati ai servizi sociali di ambito territoriale, in quanto la condizione del proprio nucleo familiare li rendono più idoneo a un percorso di presa in carico da parte dei servizi sociali. Questo dato vede una grossa differenza tra alcune regioni: il numero più elevato si riscontra, a parimerito, nella provincia autonoma di Trento, 2,6%, e nelle Isole, con il 4,2% per la Sardegna e il 5% per la Sicilia. L’Emilia-Romagna riscontra un 16,4%, mentre in Valle d’Aosta arriviamo a un 29%.
Per concludere, si ripropongono i dati macroregionali sul topic:
Nord-Ovest 0,2%
Nord-Est 8,0%
Centro 0,0%
Sud 0,6%
Isole 4,8%
 
Sarebbe molto interessante capire e approfondire il perché di queste dinamiche differenziate a livello territoriale. Inoltre, dobbiamo ricordarci che le percentuali alte, vanno a spingere in alto anche le percentuali nazionali e delle macro aree evidenziate nell’articolo.
 
Ripartizione Regione Rinviati al comune netti f/(d-e-g) Percentuale netta presa in carico i/d Esonerati dagli obblighi e/d Rifiuti, abbandoni, esclusioni g/d
Nord-Ovest PIEMONTE 0,0% 100,0% 0,0% 0,0%
VALLE D'AOSTA 29,9% 52,8% 6,3% 18,4%
LOMBARDIA 0,0% 100,0% 0,0% 0,0%
LIGURIA 0,2% 74,8% 6,8% 18,2%
Totale 0,0% 96,8% 0,8% 2,2%
Nord-Est VENETO 0,0% 73,2% 7,1% 19,7%
FRIULI-VENEZIA GIULIA 0,1% 61,5% 8,9% 29,6%
EMILIA-ROMAGNA 16,4% 57,6% 10,2% 21,0%
P.A. BOLZANO 0,6% 76,0% 10,7% 12,8%
P.A. TRENTO 2,6% 66,1% 5,2% 26,9%
Totale 8,0% 63,9% 8,7% 21,8%
Centro TOSCANA 0,0% 83,7% 4,8% 11,5%
UMBRIA 0,0% 69,1% 11,8% 19,1%
MARCHE 0,3% 71,7% 9,3% 18,8%
LAZIO 0,0% 99,8% 0,1% 0,0%
Totale 0,0% 88,9% 3,7% 7,4%
Sud ABRUZZO 0,3% 67,4% 9,0% 23,4%
MOLISE 0,0% 99,7% 0,0% 0,3%
CAMPANIA 0,8% 84,7% 3,3% 11,3%
PUGLIA 0,0% 83,7% 12,3% 4,1%
BASILICATA 1,3% 65,8% 9,6% 23,8%
CALABRIA 0,4% 85,6% 5,4% 8,6%
Totale 0,6% 83,5% 5,7% 10,4%
Isole SICILIA 5,0% 75,4% 6,5% 14,3%
SARDEGNA 4,2% 77,9% 7,6% 11,0%
Totale 4,8% 75,8% 6,7% 13,7%

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